Secondo gli esperti del settore, il mondo dell'automobile è fortemente inquinato dai falsi, e purtroppo con il periodo economico che stiamo vivendo, spesso si ricorre al risparmio anche a costo della sicurezza.
I titoli di cronaca ce lo ricordano costantemente: almeno una volta al mese i giornali riportano notizie di sequestri da parte della Guardia di Finanza di migliaia di ricambi auto contraffatti, destinati a invadere il mercato attraverso canali non ufficiali. Questi episodi sottolineano l'urgenza di una maggiore consapevolezza nel settore automotive.
I ricambi auto contraffatti rappresentano una piaga del nostro paese che non solo provoca danni allo Stato, ma anche a tutti gli anelli della filiera automotive. Quando parliamo di ricambio contraffatto, ci riferiamo a una copia illegale e non autorizzata di un componente originale, fabbricato senza rispettare le normative di sicurezza europee e senza alcun test di affidabilità.
ANFIA, l'Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, ha preso molto sul serio questa problematica. Nel 2012, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico, ha sviluppato il manuale "io non voglio il falso", proprio per sensibilizzare consumatori e professionisti su un fenomeno che coinvolge davvero tutti noi.
Nel nostro lavoro quotidiano, alcuni componenti sono particolarmente a rischio di contraffazione. I sistemi frenanti sono in cima alla lista: dischi e pastiglie freno tanto per auto quanto per moto vengono spesso copiati illegalmente. Non va meglio con i componenti del motore come cinghie di distribuzione, tenditori e pompe acqua, che rappresentano un mercato appetibile per i falsari.
Anche le parti elettriche come candele, candelette e spazzole sono frequentemente oggetto di contraffazione, insieme agli elementi meccanici come testine sterzo e frizioni. Persino gli accessori apparentemente innocui come copriruota, loghi ed emblemi possono nascondere insidie quando non sono originali.
Come riconoscere un ricambio contraffatto è una competenza che si sviluppa con l'esperienza, ma ci sono alcuni segnali che dovrebbero far suonare immediatamente un campanello d'allarme. Il primo, e forse il più ovvio, è il prezzo. Quando un componente costa decisamente meno rispetto al mercato, c'è sempre un motivo, e spesso non è un motivo positivo.
La confezione racconta sempre una storia. I ricambi originali arrivano in imballaggi curati, con codici identificativi ben visibili, loghi e marchi ufficiali nitidi, etichette complete di tutte le informazioni necessarie. Molti produttori oggi utilizzano anche QR code per la tracciabilità. Al contrario, un imballo generico, con grafiche di bassa qualità o informazioni poco chiare, dovrebbe metterci immediatamente in guardia.
Ma è esaminando il componente stesso che spesso si rivela la verità. Le finiture approssimative, i materiali che al tatto sembrano troppo leggeri o economici, l'assenza di loghi incisi o marchiature identificative sono tutti segnali che indicano un prodotto contraffatto. Anche i colori possono tradire: spesso sono sbiaditi o leggermente diversi dall'originale.
La documentazione che accompagna un ricambio autentico è sempre completa: certificazioni di conformità, garanzie ufficiali, documentazione tecnica e sistemi di tracciabilità digitale. Quando manca qualcosa, è meglio fermarsi e riflettere.
L'utilizzo di componenti non certificati non è solo una questione di qualità, ma espone la nostra officina a rischi concreti che possono avere conseguenze serie. Dal punto di vista della sicurezza, le implicazioni possono essere drammatiche. Una pastiglia freno contraffatta può ridurre drasticamente lo spazio di frenata, mettendo a rischio la vita di chi guida. Una cinghia di distribuzione scadente può rompersi improvvisamente, causando danni al motore. Un airbag non certificato può non attivarsi in caso di urto, con conseguenze che preferiamo non immaginare.
Ma i rischi non finiscono qui. Sul piano legale e assicurativo, l'utilizzo di ricambi non ufficiali può invalidare la garanzia del veicolo, e in caso di incidente causato da un componente difettoso, la nostra officina può essere ritenuta responsabile. Le sanzioni legali per l'utilizzo di prodotti contraffatti sono una realtà con cui dobbiamo fare i conti.
Infine, c'è la questione della reputazione. In un settore dove la fiducia è tutto, la perdita di credibilità da parte della clientela può essere devastante. I danni all'immagine professionale e i maggiori costi di manutenzione e riparazioni che derivano dall'uso di componenti scadenti possono compromettere anni di lavoro serio.
Tutti noi abbiamo affrontato quella situazione in cui il cliente arriva con i ricambi già acquistati, chiedendoci solo di montarli. È una pratica che dovremmo sempre scoraggiare, spiegando con pazienza i rischi legati all'utilizzo di componenti di provenienza incerta. La nostra esperienza e la nostra responsabilità professionale ci impongono di essere chiari su questo punto.
Tuttavia, se il cliente insiste, è fondamentale che porti i ricambi con la garanzia ufficiale del venditore. Dobbiamo pretendere di vedere e conservare scontrini, fatture e tutti i documenti che attestino la provenienza del componente. È altrettanto importante documentare tutto e chiarire per iscritto che l'officina non si assume responsabilità per eventuali difetti dei ricambi forniti dal cliente.
Per contrastare efficacemente la diffusione dei ricambi auto contraffatti, dobbiamo partire dalle nostre scelte quotidiane. Rivolgersi solo a distributori ufficiali e certificati è la base, ma dobbiamo anche imparare a utilizzare i sistemi di tracciabilità disponibili per verificare sempre l'autenticità dei componenti.
Il nostro ruolo educativo verso il cliente è fondamentale. Dobbiamo spiegare i rischi legati al risparmio sui ricambi, far capire che la qualità ha un valore e che questo valore si traduce in sicurezza. È un messaggio che richiede pazienza e competenza, ma che fa parte della nostra responsabilità professionale.
L'aggiornamento costante è un altro aspetto cruciale. Partecipare a corsi di formazione e rimanere informati sulle ultime tecniche di contraffazione ci aiuta a riconoscere sempre meglio i prodotti falsi e a proteggere i nostri clienti.
Un pezzo di ricambio contraffatto non mette a rischio solo l'integrità dell'auto su cui stiamo lavorando, ma anche la salute e la sicurezza di chi utilizza il veicolo. Le conseguenze possono estendersi ben oltre la singola riparazione, aumentando i costi sociali derivanti da incidenti e causando danni all'ambiente.
È per questo che dobbiamo alzare il livello di attenzione sulla qualità e sulla sicurezza della riparazione. Non si tratta solo di fare il nostro lavoro, ma di contribuire a rendere le strade più sicure per tutti.
La lotta contro i ricambi contraffatti si combatte ogni giorno, nelle nostre officine, attraverso scelte consapevoli e la cultura della prevenzione. Ogni meccanico ha il dovere professionale di garantire ai propri clienti componenti sicuri e certificati. Non è solo una questione di competenza tecnica, ma di responsabilità morale verso chi si affida al nostro lavoro.
In un mercato dove spesso il prezzo più basso sembra vincere su tutto, dobbiamo rimanere saldi sui nostri principi. La qualità dei ricambi è un investimento nella sicurezza, non un costo da evitare. Quando scegliamo componenti certificati, non stiamo solo facendo il nostro lavoro: stiamo proteggendo vite umane e tutelando la nostra professionalità.
La fiducia che i nostri clienti ripongono in noi è un patrimonio da custodire con cura. E questo patrimonio si costruisce giorno dopo giorno, ricambio dopo ricambio, con la consapevolezza che la sicurezza non è mai un'opzione, ma sempre una responsabilità.
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